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“... realizzare attività didattiche in forma laboratoriale, per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio, se ben organizzato, è la modalità di lavoro che meglio incoraggia la ricerca e la progettualità, coinvolge i bambini nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e partecipando con altri, e può essere attivata sia nei diversi spazi e occasioni interni alla scuola sia valorizzando il territorio come risorsa per l’apprendimento ...”                                                           da Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012

PERCHE’ DIVISI PER ETA’ OMOGENEA?

I bambini vengono messi in situazione di scoperta tenendo in considerazione le tappe di sviluppo cognitivo, le abilità e le conoscenze che attraverso queste esperienze potranno trasformarsi in competenze.

Si passerà quindi da un saper dire e un saper fare ad un saper ESSERE.

PERCHE’ NELLA SECONDA PARTE DELL'ANNO?

La prima unità di apprendimento, (settembre - novembre) si chiama “ACCOGLIENZA” ed è dedicata all’inserimento dei nuovi arrivati, al consolidamento di una nuova identità di gruppo e all’interiorizzazione delle routines che danno al bambino stabilità e benessere.

Solo a febbraio i bambini saranno pronti per intraprendere delle attività che li coinvolgeranno sia operativamente che emotivamente in un contesto che si trasforma nello spazio e nelle interazioni di gruppo.

PERCHE’ I LABORATORI?

La didattica per laboratori porta a considerare il bambino protagonista del percorso di scoperta e di conoscenza e fa scaturire un modo diverso di pensarla basandosi su due  principi fondamentali:

  • un costante incoraggiamento alla ricerca personale e allo sviluppo dell’autonomia;

  • una costante partecipazione attiva perché il bambino si misura con problemi che lo sfidano e lo incuriosiscono.

PERCHE' LA SCUOLA SI TRASFORMA?

Si punta ad un’organizzazione multi spaziale e integrata della scuola, si da una nuova immagine culturale di officina di metodo, le aule diventano punti di riferimento per più bambini con materiale specifico per l’attività da svolgere in quell’ambiente. Gli ambienti diventano pertanto spazio condiviso che si arricchisce con il contributo di tutti e che va rispettato e tenuto pulito ed ordinato anche per chi arriverà dopo.

IL RUOLO DELLA MAESTRA

L’adulto, conduttore delle attività, si pone come regista, figura guida. Vengono offerte possibilità, stimoli, suggerimenti, situazioni problema da risolvere, viene dato spazio all’esperienza del bambino, al suo esplorare, ricercare e sperimentare.

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